AHD PIT85 TRADIZIONE E INNOVAZIONE WAVE
14-11-2005Boards
Il Pit 85 in edizione 2006 è la naturale evoluzione della tavola 2005 che è stata presentata come un'innovativa tavola wave , con piccole modifiche di sostanza e molte estetiche. Al primo impatto sembra avere uno shape molto tradizionale ed equilibrato, nessuna estremizzazione di tendenza. Non è ultra corto ma è abbastanza largo, con un concavo che raddoppia in modo evidente sulla parte terminale della poppa. Sembra avere una doppia natura: non è un classico wave ma si comporta bene nei salti e nelle surfate. E' facile e impegnativo al tempo stesso. Ma andiamo con ordine: partendo dalle finiture e dotazioni che sono di ottimo livello, con un pad in rilievo a tripla densità che rende più confortevole l'andatura, di cui l'AHD va giustamente orgogliosa. La pinna di serie è una Select pro wave di sperimentata qualità e le straps di medio/buona qualità.
Salta all'occhio:
La grafica è completamente nuova, migliore di quella dell'anno scorso. E' stato abbandonato il tradizionale blu per un arancione e la coperta è disegnata con una scritta ad onda che può anche non piacere, ma che è un tentativo riuscito di renderla più aggressiva in azione, pronta per qualche shooting fotografico. Peccato che la carena sia praticamente solo bianca senza nessuna serigrafia secondo la tradizione AHD, che nelle tavole wave è proprio un peccato. Comunque sotto i piedi la tavola è esteticamente molto gradevole, con una distribuzione dei volumi molto equilibrata che aiuta a sentirsi a proprio agio.
Alla prova:
In effetti si ha da subito la sensazione di conoscerla molto bene e che ci possa regalare emozioni intense. La planata è immediata e istintiva e le velocità di punta sono molto elevate...sembra di essere su di un piccolo convertibile estremamente veloce. La velocità e la larghezza consentono ottimi salti e controllo aereo ai massimi livelli. La principale dote è la facilità di conduzione che ci rassicura nelle manovre e fa eseguire delle strambate veloci ed immediate che mantengono la tavola in planata anche in condizioni marginali e nei buchi di vento. Come dicevamo non è un wave tradizionale e per questo è più indicato a chi cerca la velocità e la flessibilità che non la specializzazione estrema che significa capacità di surfare onde formate. La costruzione molto rigida e forse delle linee meno dedicate hanno comunque reso la tavola un pò fisica ed impegnativa sul chop più duro, tanto che nonostante i pad molto imbottiti, a lungo andare la navigazione è diventata un pò faticosa. Molta attenzione va poi fatta alla pressione sul piede posteriore per evitare fastidiosi spin-out. Sono convinto che cambiando la pinna, con una freeride/slalom potrebbe diventare un ottimo convertibile, un piccolo e stramanovrabile missilino da vento forte, o un freemove da lago quando il Nord ci regala giornate più toste.
LOOK | FINITURE DOTAZIONE | PARTENZA PLANATA | VELOCITA' MAX | BOLINA | FACILITA' D'USO |
3 | 4 | 3 | 4 | 3 | 4 |
STRAMBATA | SURFATA | SALTI MANOVRE | VENTO DEBOLE | VENTO FORTE | |
4 | 3 | 4 | 2 | 3 |
VOTAZIONE MEDIA: 3,27 Per chi:
Chi vuole una tavola facile in un ampio range di condizioni.
Chi vuole una tavola unica da vento forte, da mare o da lago
Meno adatta invece a waver puri che escono solo in condizioni side/off
Un grazie a: http://www.testwindsurf.com